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Questo libro è un tributo all'Africa ed è stato ispirato da una frase di uno dei grandi padri del panafricanismo Thomas Sankara: "per ottenere un cambiamento bisogna avere il coraggio e osare inventare l'avvenire". Secondo gli autori la pace globale è un'"utopia sostenibile" e realizzabile se ci si impegna a "rifondare la speranza" con un lavoro costante contro l'apatia, l'egoismo, l'indifferenza e soprattutto contro i quattro cavalieri dell'Apocalisse del mondo globalizzato: la fame, il razzismo, la guerra e la corruzione che è disimpegno morale. Questo libro si propone di dare un contributo scientifico che, partendo dalle radici psicologiche e neuroscientifiche dell'intersoggettività (che è il sistema motivazionale innato ed essenziale alla sopravvivenza della specie), indichi le basi biologiche del Sé Morale (empatia e neuroni specchio), con lo scopo di individuare una via possibile per una cultura della pace, dei diritti umani universali, dell'appartenenza all'unica specie umana.